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Togo - Ayomé



Dare speranza costruendo una scuola


Il clan rover della sezione scout Tre Pini di Massagno organizza, da una decina d'anni, campi di lavoro in paesi in via di sviluppo nello spirito del servizio, della condivisione e solidarietà verso i più bisognosi. Le esperienze di questi soggiorni di due settimane in paesi diversi ci ha condotti in un lebbrosario a Puri nello stato dell'Orissa in India, presso l'associazione delle vedove del genocidio ruandese a Kigali, fra i campesinos di Kera'y in Parguay, a Calcutta al servizio delle suore Missionarie della Carità di Madre Teresa e quest'anno in Togo ad Ayomé. Partiti il 28 dicembre siamo ritornati il 12 gennaio. Ayomé, villaggio dell'altopiano togolese, è il pese natale di don Valentino Tafou, parroco di Viganello, promotore di molte iniziative per lo sviluppo di tutta una regione in particolare per l'approvvigionamento dell'acqua, il miglioramento delle condizioni sanitarie e dell'istruzione. Nel 2001 durante un campo di lavoro che ha organizzato con la parrocchia di Morbio Inferiore dove era vicario ` stata costruita ad Ayomé la prima fontana pubblica che ha portato l'acqua nel villaggio e contemporaneamente sono stati costruiti i primi servizi igienici. Per organizzare e sostenere queste attività ha quindi promosso la nascita dell'associazione Aiuto Ayomé Africa di Morbio Inferiore e della consorella togolese ADECAED (Association pour le Développement de la Communauté Ayomé – Ayoméé Todji – Edifou).


La richiesta fatta a don Valentino dalla comunità montana di Todji di fornire le lamiere per il tetto delle tre aule scolastiche (apatam) del villaggio ci ha dato il giusto imput per dare inizio al campo. Abbiamo discusso la questione e proposto la costruzione di una scuola in mattoni in modo da permettere una regolare attività scolastica agli allievi di Todji non legata alle condizioni meteorologiche. Quando piove infatti nelle aule entra acqua da tutte le parti rendendo impossibile fare scuola. Inoltre sono anche troppo piccole e obbligano i maestri ad organizzare dei turni per permettere al centinaio di bambini di frequentare i corsi scolastici.

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Fissato l'obiettivo del campo, un anno prima della partenza abbiamo iniziato la raccolta dei fondi necessari per la costruzione della scuola. Le tre branche della sezione, lupetti, esploratori e pionieri hanno organizzato delle BA (Buone Azioni): lavaggio auto, banchi del dolce, piccoli servizi alla popolazione quali pulizia dei giardini, raccolta foglie, trasporto legna, ecc. L'impegno e l'entusiasmo dei ragazzi sono stati tali che è stata raggiunta la cifra di 10'000 franchi. Grazie poi a diversi concerti e recite di beneficenza e alle offerte di molti amici della sezione e di don Valentino sono stati raccolti in totale 35'000 franchi, somma necessaria per costruire un edificio comprendente tre aule, una direzione, un magazzino e i servizi igienici.


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Per permettere ai muratori di iniziare i lavori abbiamo anticipato parte dei soldi. Nei mesi autunnali, grazie a lavori comunitari è stata estratta la ghiaia e sono stati fabbricati i mattoni, dopo di che è iniziata la costruzione vera e propria. Al nostro arrivo, a fine dicembre, la scuola si presentava con i muri perimetrali, le pareti divisorie delle aule e le grandi aperture sulle pareti laterali. Mancavano una decina di giorni alla data fissata per l'inaugurazione e bisognava fare in fretta per ultimare i lavori e giungere a tetto. Ogni giorno salivamo di buon'ora (la temperatura raggiungeva di 35 e più gradi nelle ore centrali della giornata) a Todji lungo un sentiero che si inerpica per 500 metri nella savana. Il cantiere della scuola sorgeva su un pianoro con al centro tre grandissimi manghi.



Durante sei giorni, con gli artigiani e gli abitanti del villaggio, ci siamo dati da fare per portare a termine i lavori. Ci siamo dedicati dapprima a trasportare terra e sassi per riempire e livellare i pavimenti delle aule; in seguito ci siamo concentrati nella riparazione dei vecchi banchi scolastici e nella costruzione dei nuovi. Lavoro reso difficile dalla scarsità di attrezzi a disposizione oltre che della materia prima. In totale ne abbiamo costruiti quaranta, numero richiesto dai maestri.

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Sono banchi massicci (banchi ed edifici scolastici sono un modello unico in Togo) che formano un tutt'uno con la panchina, larghi un metro e venti; servono per due o tre allievi a seconda di quanti sono in aula. Mercoledì 8 gennaio l'edificio era pronto per l'inaugurazione.



Festa grande con la partecipazione di tutta la popolazione, degli allievi e la presenza di autorità politiche e scolastiche. Rito di accoglienza degli ospiti (noi), discorsi, taglio del nastro e benedizione della nuova scuola, tanta musica, canti e danze. E' stato un avvenimento eccezionale e straordinario per la comunità di Todji che può contare ora sulla presenza di una "vera" scuola praticabile anche durante i periodi di pioggia. A detta degli insegnanti la frequenza degli allievi diventerà più regolare e anche il loro numero aumenterà di molto.

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La loro soddisfazione e quella di tutta la comunità ci è stata espressa in una mail arrivata pochi giorni dopo il nostro rientro a casa:Tout le village Ayomé-Todji vous remercie très vivamente, vous félicite puis vous promet que ce joyau (bâ timent scolaire + sanitaire) est un souvenir entre MASSAGNO de la Suisse et AYOMé-TODJI du Togo et que nous allons en faire bon usage. Une fois ancore, que Dieu tout puissant vous bénisse. MERCI! MIEWLESSEO (en Akposso, la langue du milieu qui signifie Merci). Missione compiuta grazie anche alle generose offerte di tantissima gente che ringraziamo pubblicamente.


Sandro Bottani

Alcune testimonianze dei partecipanti


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Le portatrici d'acqua. Se non ci fossero loro, le donne di Todji, la scuola non ci sarebbe! Valorose, silenziose ed efficaci. Con i loro grandi catini riescono a trasportare fino a 15 litri di acqua dalle diverse sorgenti o fonti (come in tutta l'Africa l'acqua è un bene prezioso!) sparse nelle vicinanze. Si muovono in gruppo con i pargoli allacciati sulla schiena. I loro movimenti sono dolci e ritmati, mantengono la testa alta e ferma; così facendo non perdono una goccia d'acqua malgrado il catino sia riempito fino al colmo. Un esercizio non semplice, acquisito fin da bambine, che eseguono tutti i giorni per le necessità della famiglia. Nel nostro caso la necessità è il cantiere della scuola, quindi un surplus di fatiche eseguito volontariamente (lavoro comunitario) dopo aver assolto ai doveri della propria casa. Brave donne di Todji, la scuola è anche molto vostra! (Antonio)


Ma perché andare in Africa ad aiutare il suo prossimo, quando vedo la povertà sulla soglia del mio vicino di casa? Non sarebbe abbastanza dare un semplice e discreto obolo ad un'associazione che si occupi annualmente di calmare la mia coscienza? Perché costruire una scuola agli abitanti di un paesino africano, dando modo al loro governo di non fare il suo dovere? Queste sono alcune delle tante domande che mi facevo prima di partire per questo campo di lavoro in Togo. Mi son detto che l'unico modo per cercare di capire era di andare a dare un'occhiata da vicino!

Il grande giorno dell'inaugurazione arriva, con il suo corteo di dignitari, discorsi, celebrazioni, canti, suoni e danze. Siamo tutti stanchi, ma contenti di aver potuto portare a termine quest'azione. è proprio lì, su questa radura, stanco e bagnato dal sudore, che trovo le risposte alle mie domande iniziali. Ho dovuto mettere "les mains à la pâ te" per credere che tutto ciò ha un senso e poter infine dirmi che sì, l'aiuto umanitario, può essere veramente utile e essenziale, anche se piccolo e per una piccola comunità come gli abitanti di Ayomé-Todji. Ho capito il bisogno risentito da Don Valentino di aiutare la sua gente e gli sono riconoscente di avermela mostrata sotto questo aspetto. Torno quindi a casa avendo guadagnato qualcosa in più, contento di aver potuto condividere quest'esperienza con amici vecchi e nuovi e con i miei famigliari. Infine, un pensiero per gli alunni di Todji, nel loro parlare colorato: "du courage et bonne arrivée dans votre nouvelle école!" (Giorgio)


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BONNE ARRIVÉE DU COURAGE quante quante volte abbiamo sentito questo saluto accompagnato con gesti della mano, sorrisi e strette di mano! Qui siamo proprio in un altro mondo! E la dignità di questa gente? Quando abbiamo consegnato il pacco regalo alle famiglie di Todgji, ma anche l'astuccio ai ragazzi il giorno dell'inaugurazione della scuola, mai nessuno li ha aperti per "curiosare" cosa c'era d'entro. Le donne e gli uomini hanno ringraziato con un lieve inchino e se ne sono andati stringendoselo sul petto, mentre molti ragazzi hanno appeso al collo l'astuccio ricevuto. Se penso a cosa sarebbe capitato dalle nostre parti devo ammettere che questa povera gente ha una dignità che possiamo davvero invidiare loro. (Sandro)


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Immagini:

1. Una delle tre aule scolastiche esistenti fino al 2014 dette apatam
2. Una delle quattro aule scolastiche della nuova scuola
3. Nuovi banchi costruiti per la nuova scuola
4. Lavori comunitari per la costruzione della scuola
5. Anche le donne della comunità hanno contribuito ai lavori
6. La gioia dei ragazzi del villaggio il giorno dell'inaugurazione
7. Gruppo