Kera'y è una comunità di indigeni guarani composta da un centinaio di famiglie che vive in una regione isolata del Paraguay. Il paese dista 270 km dalla capitale Asunciòn e non figura nemmeno sulle carte geografiche della regione. L'unico collegamento con la città più vicina, Caazapá, è una pista in terra rossa molto polverosa che diventa impraticabile quando piove. Gli abitanti sono indios campesinos che vivono in semplici case di legno con tetto di paglia disperse nella boscaglia e nei pascoli. Nel villaggio c'è la scuola elementare e media e, da un paio d'anni, anche il collegio (liceo). Lo stato paga un infermiere diplomato che gestisce il "Centro della salute", una specie di ambulatorio medico dotato di poche medicine e scarse e insufficienti attrezzature sanitarie.
Ci sono due spacci, due negozi simili alle botteghe dei nostri paesi di oltre mezzo secolo fa, che funzionano anche da macelleria. La gente acquista esclusivamente quanto gli serve per completare le poche risorse che ricava dalla coltivazione dei campi e dall'allevamento del bestiame (polli, oche, anatre, tacchini, pecore, maiali, mucche).
L'acqua, potabile, è attinta dai pozzi che si trovano accanto ad ogni casa. Gente povera che vive in modo semplice e dignitoso. Lavorano nei campi lontani dal villaggio dove coltivano cotone, canna da zucchero, manioca, granoturco, pomodori, ecc. La vendita dei prodotti è affidata a un itermediario che evidentemente fa il maggior guadagno. Povertà sì, ma non miseria, non indigenza. La natura e il clima subtropicale favoriscono la crescita di alberi da frutto quali arance, pompelmi, limes, manghi, papaie, banane, ananas che però poche famiglie posseggono. La loro unica proprietà, assieme a qualche capo di bestiame, è la casa costruita, nella maggior parte dei casi, sul terreno dello stato.
Come e perchè un campo di lavoro a Kera'y A Kera'y siamo arrivati dopo aver conosciuto Padre Angelo Gottardi, un missionario guanelliano originario del Ticino, attualmente direttore della Casa della divina provvidenza di Como che ha trascorso 27 anni in terra di missione in diversi paesi dell'America latina. Il contatto è avvenuto tramite la CMSI (Conferenza missionaria della Svizzera italiana) quando Padre Angelo era missionario ad Asunciòn. Ci ha raccontato del desiderio di questa comunità di ricostruire la cappella di Sant'Antonio parzialmente scoperchiata da un uragano due anni fa. Il gruppo rover e capi della sezione che aveva già vissuto due esperienze di campi di lavoro in India e in Rwanda ha accolto la proposta e si è messo al lavoro per raccogliere i fondi necessari per la ricostruzione della chiesa (ca 25000 franchi) e organizzare il campo.
Il gruppo di quattordici persone, di diversa formazione e età, è partito il 27 dicembre con molte speranze e qualche timore ed è ritornato l'11 gennaio ricco di una straordinaria esperienza di solidarietà con una comunità desiderosa di continuare il cammino di crescita intrapreso e che conta molto sull'aiuto di chi ha condiviso con lei un'avventura speciale. Sul luogo dove sorgeva la cappella devastata dall'uragano abbiamo realizzato una piazza al centro della quale è stato eretto un campanile con una lineare struttura in legno e un pergolato tipico ticinese. Sul campanile abbiamo fissato una campana portata da Massagno. In un angolo della piazza è stata ricavata un'aiuola dove sono state piantate tre piante del luogo che ricordano i tre pini della sezione scaut di Massagno.
Abbiamo portato un artistico crocifisso in legno proveniente dal Madagascar. Laggiù abbiamo costruito la croce per la chiesa con incastri e chiodi in legno sulla quale abbiamo sistemato il Cristo. La croce benedetta è stata portata in processione in chiesa il giorno dell'inaugurazione e sistemata sulla parete dietro l'altare. L'impresa con operai del luogo ha terminato il tetto e così è stato possibile organizzare, domenica 4 gennaio, una grande festa per inaugurarla. La chiesa è stata benedetta da Padre Sergio Rojas superiore dei guanelliani per l'America latina. Taglio del nastro, santa messa, canti popolari paraguayani, danze folcloristiche, discorsi e pranzo ufficiale offerto dagli abitanti.
Al "Centro della salute" abbiamo donato molti medicinali e acquistato ad Asunciòn uno sterilizzatore. La dottoressa del gruppo ha visitato più di un centinaio di persone ed effettuato anche alcune visite a domicilio, compreso una constatazione di morte. Visita alle famiglie. In collaborazione con il gruppo che anima e guida la comunità abbiamo fatto vista a tutte le famiglie (112) e redatto un censimento della popolazione, in particolare dei ragazzi di età scolastica. A quelle più bisognose abbiamo donato un pacco con capi di vestiario.
La festa dei re magi è una festa molto attesa dai bambini di Kera'y come lo era nei nostri paesi cinquanta e più anni fa. Nel pomeriggio abbiamo organizzato un grande gioco per far trovare loro una stella cometa. Issata sul campanile è stata avvistata dai magi che sono poi giunti a cavallo sulla piazza dove li attendevano tutti i ragazzi del villaggio. Ad ognuno di loro hanno consegnato un pacco regalo confezionato con il materiale scolastico portato da Massagno.